Si è conclusa la fase di confronto tra legislatore e Parti sociali sul Testo Unico dell’apprendistato. Da tale confronto ne risulta la raccolta normativa definitiva su questo istituto contrattuale giuslavoristico che non manca di apportare alcune significative novità.
La particolare attenzione riguardo il contratto d’Apprendistato è dovuta al ruolo chiave che questo strumento, se correttamente gestito, può avere nella formazione professionale orientata all’occupabilità, nell’introduzione dei giovani al mercato del lavoro e nello sviluppo generale del nostro Paese.
Le Parti sociali hanno voluto sottolineare, secondo quanto dichiarato da Gianfranco Simoncini, coordinatore nazionale degli assessori al Lavoro e alla Formazione, l’introduzione di vincoli e limiti atti a valorizzare il carattere formativo dell’apprendistato e rafforzare le tutele per lavoratrici e lavoratori.
Nello specifico, è stato portato a 25 anni il limite d’età per accedere all’apprendistato per la qualifica professionale e per il diploma, si sono definite la durata minima e massima del contratto, nonché aumentate le ore da dedicare alla formazione trasversale.
Con la svolta 2011 del Testo Unico sull’apprendistato si è scongiurato, a detta delle Parti sociali, il rischio di un’eccessiva frammentazione dello strumento a su base territoriale o aziendale.
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