La figura del tutor aziendale nell’apprendistato

Il tutor aziendale, facendo un parallelo dantesco, si può definire il Virgilio dell’apprendista.

È un ruolo previsto dalla normativa relativa al contratto di apprendistato e richiede competenze professionali e sensibilità umana.

È il responsabile del primo contatto tra la nuova risorsa in formazione e l’azienda e potrebbe risultare fondamentale nel buon esito della formazione sul campo. Una responsabilità che condivide con il proprio partner speculare: il tutor didattico.

Attraverso la collaborazione tra queste due figure: una istituita all’interno dell’azienda e l’altra nominata dalla realtà didattica che ha presentato il giovane, l’apprendista può contare su un’esperienza a 360° che non trascura alcun aspetto della formazione di un dipendente provetto.

L’azienda che decide di formare al suo interno risorse in apprendistato, dovrà adeguarsi alle normative vigenti che prevedono la presenza di un tutor aziendale debitamente formato.

A tal fine, esistono corsi di preparazione espressamente dedicati a questa figura, nei quali ci si occuperà degli aspetti tecnici del contratto di apprendistato professionalizzante, ma anche degli aspetti comportamentali e comunicativi che saranno necessari a guidare l’inserimento in azienda dell’apprendista. Oltre a ciò, un buon tutor aziendale dovrà essere in grado di gestire i rapporti con i soggetti esterni all’azienda che concorrono alla formazione del giovane (tutor didattico, scuole, università e quant’altro) e dovrà saper progettare un piano formativo che preveda anche una valutazione, in itinere e finale, delle competenze acquisite.

Nonostante ciò che si può pensare, dunque, il tutor aziendale è una figura complessa che può fare la differenza in un’esperienza di apprendistato.

Scopri l’offerta formativa dei migliori corsi di Formazione Apprendistato.