Il termine prosumer è entrato gradualmente a far parte del vocabolario economico degli addetti al settore e come spesso accade è stato mutuato dalla lingua inglese. Ma cosa vuol dire e quale significato assume la parola prosumer?
L’idea di mixare insieme il termine producer e consumer va attribuita al lungimirante Alvin Toffler che nel lontano 1980 scrisse il libro “The third wave”, nel quale affermava che ben l’economia mondiale avrebbe raggiunto un tale grado di saturazione da rendere necessaria la partecipazione dei consumatori al processo di produzione.
Quella di Toffler fu una delle previsioni economiche più azzeccate degli ultimi 30 anni: in effetti da qualche tempo si assiste ormai al fenomeno della “personalizzazione di massa” che ha permesso alle imprese produttrici di aumentare i profitti. In altri termini, il consumatore finale diventa propositore di idee e di innovazione, producendo egli stesso un bene o un servizio destinato al suo utilizzo e consumo.
Oggi il termine prosumer viene largamente utilizzato in economia ma anche nel settore informatico, dei media e delle comunicazioni e sta ad indicare colui che condivide in rete idee e contenuti che saranno portatori di nuovi stimoli per l’universo economico e culturale, facilitando le funzioni del marketing.
Molte sono state le imprese internazionali che hanno studiato il significato del termine facendo del prosumer il loro punto di forza: il “consumattore” che consuma e contemporaneamente produce, innalzando i profitti aziendali.
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