Settembre è stato un ottimo mese per l’export italiano verso i Paesi extra europei. Una crescita congiunturale che ha fatto segnare un +4,1%, secondo i dati Istat sul commercio estero.
L’esportazione italiana è stata trainata da uno straordinario incremento di vendite di beni strumentali, con un +11,8%, ma anche grazie a un’espansione del commercio di beni di consumo non durevoli, per un +2%, e di prodotti intermedi, + 1,7%. In flessione, invece, le transazioni relative ai beni di consumo durevoli e all’energia (la più penalizzata con un -12, 3%).
Settembre va a chiudere il terzo trimestre che, nel suo complesso, ha fatto registrare un incremento dell’export del 0,6%. Facendo un’analisi di crescita tendenziale, si rileva un +8,3% rispetto al 2013. Questo nonostante il crollo dell’esportazione in Russia, a causa dell’embargo dei prodotti europei.
Assieme all’ottima notizia dell’Istat, arriva anche una notizia meno lieta: il cosiddetto Piano export non riceverà risorse. Con un tempismo che lascia interdetti, salta un pilastro dei mille giorni renziani, lasciando gli esportatori italiani orfani di un supporto strategico.
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