La pubblicità in rete: alcune considerazioni!

7 Febbraio 2011

pubblicità-in-reteImmaginiamo una sorta di zapping al contrario: uno spettatore che al riprendere del film dopo un’interruzione pubblicitaria va a cercare la pubblicità su un altro canale. E’ il sogno di ogni stratega di marketing far sì che non sia la pubblicità a scovare il consumatore, ma il consumatore a cercare la pubblicità: un’utopia che sta diventando realtà su un mezzo che fino a poco tempo fa aveva ben poco da offrire al mercato pubblicitario.

Curiosità, interattività e coinvolgimento viaggiano in rete: e il consumatore non è più utente passivo ma protagonista. Tutto ciò grazie proprio al potenziale interattivo dei new media che consente una forma di comunicazione più ricca di quella monodirezionale dei classici media. Infatti, la sempre più dettagliata conoscenza del target e dei suoi gusti dà vita ad una serie di possibilità comunicative del tutto innovative che non si fonda più su un approccio one to many, ma nel suo opposto one to one, comunicazione personalizzata, individuale.
Internet s’impone, così, come efficace mezzo d’informazione e marketing esattamente nel momento in cui il consumatore inizia a manifestare vistosi segnali d’insofferenza nei confronti di un trattamento massificante.

In una società dai ritmi frenetici, tra iper-offerta del mercato e molteplicità di fonti d’informazione quello che più si desidera è poter accedere a ciò di cui si ha bisogno in modo semplice e rapido, poter trovare ciò che si vuole e quando si vuole, eliminare attese e perditempo. La rete mette a disposizione un’infrastruttura in grado di facilitare e accelerare la rilevazione e la gestione di un’ingente mole d’informazioni, che consentono di identificare gli utenti e il loro comportamento.

Si afferma, così, una pubblicità che conosce il suo pubblico, i gusti, le sue abitudini, la sua provenienza basandosi su un feedback altamente attendibile; al consumatore si prospetta la possibilità di disporre di un livello d’informazione sulla marca, sui prodotti, sull’azienda, con uno spessore impossibile su altri mezzi. Meglio di uno spot, potendo gestire il tutto on demand, con pochi click; più efficace di una pagina stampata, grazie alla multimedialità; meglio di un semplice window shopping: col web si entra in un negozio, in azienda, diventando parte del suo mondo.

Si crea, così, una sorta di relazione basata soprattutto sull’interattività tra azienda e cliente ed è proprio lo studio della creazione di tale rapporto ed il suo mantenimento, a diventare un elemento centrale e indispensabile per chiunque voglia massimizzare l’utilizzo della rete. Il target della rete diviene così un individuo e non più una massa sconosciuta di persone e la marca diviene soggetto e interlocutore di una comunicazione tra pari con gli individui.

Tutto ciò, però, deve essere fatto attraverso una corretta comunicazione d’impresa che eviti lo spamming e le tante offerte indifferenziate veicolate attraverso banner, pop up che rischiano di allontanare il cliente; bisogna perseguire, invece, una comunicazione accurata e creata su misura per ogni target. Per questo la pubblicità in rete, per essere maggiormente efficace, si deve basare su una strategia attrattiva (pull) e non selettiva (push).


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