Il linguaggio del corpo o, come viene chiamato, il linguaggio non verbale, è protagonista della comunicazione efficace. Per il nostro terzo esercizio di comunicazione efficace ci servirà una videocamera (preferibilmente) o uno specchio. La famosa storia del primo esercizio sarà, ancora una volta, il nostro campo di prova. Dopo aver impostato la voce e i tempi di narrazione, concentriamoci su ciò che il nostro corpo sta comunicando.
Ci accorgeremo che siamo soliti ripetere alcuni movimenti che ci fanno apparire goffi. Tenendo conto che l’emozione suscitata da una platea in carne e ossa potrebbe portare a ripetere ossessivamente tali gesti e a estremizzare posture che denotano tensione e insicurezza, cerchiamo di correggere il nostro approccio fisico alla comunicazione efficace.
Difetto dopo difetto, osservandoci in video o allo specchio mentre raccontiamo la storia, costruiamo un atteggiamento fisico “disinvolto”, che ispiri fiducia e che ci aiuti a sottolineare i passaggi chiave del nostro storytelling.
Al termine di questo terzo esercizio, potremo dire di avere una buona coscienza del nostro modo di comunicare e avremo senz’altro molto materiale sul quale continuare a lavorare per raffinare le nostre potenzialità di comunicazione efficace.
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