Conseguentemente alla decisione di molte società di aggiornare le proprie modalità di lavoro, anche il modo di relazionarsi tra colleghi, tra dipendenti e datori di lavoro, si sta modificando. Recenti studi in materia hanno evidenziato aspetti positivi e negativi derivanti dallo smart working.
In quest’articolo vedremo quali possono essere i fattori negativi che incidono sullo smart working e come la creazione di una Community Aziendale Virtuale possa essere la giusta soluzione per mantenere produttività e benessere in un’azienda “liquida”.
Come anticipato, lo smart working non sta portando solo benefici alle aziende: da recenti interviste rivolte ai professionisti impegnati nella gestione delle Risorse Umane è evidente come il senso di “distacco”, “incertezza” e “di non appartenenza” sia amplificato nel lavoro a distanza, frutto anche della mancanza del contatto con i colleghi.
In diversi casi infatti le aziende liquide che hanno adottato lo smart working da tempo hanno subito, anche inconsciamente, gli effetti negativi del lavoro a distanza, tra cui una minore motivazione del personale al completamento di un progetto ed eventuali conflitti interni dettati dalle limitazioni nella comunicazione tramite videochiamata, con sola webcam e microfono.
Il confronto quotidiano durante le riunioni aziendali, le pause caffè, il conoscersi tra colleghi nel dopo lavoro risulta quasi impossibile in smart working. Nell’HR Management si è optato per creare momenti di convivialità online, come i “caffè virtuali”, in cui fare gruppo e in un certo senso “Community” tra colleghi.
Il concetto di Community Aziendale, che potremmo far rientrare nelle buone pratiche di Employee Experience, può essere inteso quindi come il momento di convivialità tra colleghi, la cui importanza si esprime nel potenziamento della fiducia tra i membri di team “virtuali” che operano a distanza su un unico progetto.
Sposando questo pensiero, GEMA Business School ha organizzato di recente una nuova edizione dell’evento GEMA Village, in cui coinvolgere tutti i propri ex studenti nel fare gruppo, nell’essere una vera e propria Community con la stessa passione e obiettivo di crescita professionale anche dopo il conseguimento di Master in Risorse Umane e Certificazioni in ambito manageriale e HR.
Un ulteriore esempio del percepire la Community Aziendale lo si può avere dall’esperienza formativa a distanza di Carmela Cordova. In occasione della 43° edizione del Master in “Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane a prova di Coronavirus”, l’allieva ha redatto un interessante articolo in cui spiega il senso di appartenenza accumulato seguendo le lezioni formative, nonostante fosse in e-learning.
Portare il concetto di Community in azienda può quindi mitigare il senso di distacco e incertezza nel dipendente, contribuendo a creare coesione tra i gruppi di lavoro impegnati nel rispettare tempistiche e performance adeguate, seppur in smart working, attraverso diverse attività di team building.
Definiamo “team virtuali” tutti quei gruppi di lavoro che operano in smart working.
I team virtuali possono essere di diverse tipologie:
È facile comprendere come le tipologie di team virtuali possano coinvolgere persone con interessi personali e professionali diversi, alle volte lingue e culture differenti; è quindi fondamentale da parte delle Risorse Umane dare un’unica visione, creare partecipazione, fare Community, ma in che modo? Attraverso pratiche di team building online e un nuovo modo di concepire l’HR Management.
L’Executive Master in Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane di GEMA Business School prepara gli HR a questa sfida dettata dal lavoro a distanza. Le buone pratiche di Community Aziendale sono molteplici e gli esempi pratici non mancano.
Organizzare eventi per fare gruppo (es. I “caffè virtuali”) porta infatti benefici. Nelle vesti di HR Manager si può anche optare nel creare eventi settimanali a distanza per coinvolgere tutti i dipendenti dell’azienda, oppure team separati.
Un esempio di evento a distanza extra lavorativo può essere quello di vedere un film in streaming e commentarlo, il quale potrebbe trattare di tematiche legate al prodotto/servizio aziendale. Un altro spunto interessante per aumentare la sensazione di appartenenza aziendale può essere quello di creare uno sportello comunicativo con le Risorse Umane, all’interno del quale portare alla luce eventuali problemi e incomprensioni.
P. Iva 01412811000 C.F.05550520588
Capitale soc. € 52.000 i.v. – R.E.A. n. 496554
Via Vincenzo Lamaro, 51 – Roma
Tel. 06.7265221
GEMA S.r.l Società Benefit
Ente di formazione accreditato per la formazione superiore e continua e l’orientamento con dd n. G16020 del 23/12/2019.
Ente accreditato per i servizi per il lavoro con dd n. G11169 del 21/09/2015
© Copyright GEMA Srl