Ci concentriamo molto su quello che vogliamo esprimere con le parole, spesso trascurando le espressioni del nostro corpo. Postura, espressioni del viso e gestualità possono rivelare moltissimo sul nostro stato d’animo e sulla nostra attitudine. In molti contesti, i gesti e le posture possono cambiare completamente il senso delle nostre parole, addirittura contraddirlo. Le parole possono mentire, ma il corpo è estremamente sincero. I recruiter questo lo sanno bene e sanno interpretare con molta attenzione la gestualità e le movenze degli intervistati, traendone informazioni molto utili nell’ambito della selezione del personale. Approfondiamo insieme il tema dell’importanza della comunicazione non verbale in un colloquio di lavoro e vediamo alcuni consigli per prepararsi al meglio a una job interview.
Quando parliamo di comunicazione non verbale facciamo riferimento a tutti gli scambi comunicativi umani che vanno oltre il significato espresso dalle parole in senso stretto. Parliamo di elementi espressivi strettamente legati alla fisicità umana come:
Nel 1972, il professor Albert Mehrabian ha condotto una ricerca intitolata “Non-verbal communication”. Lo studio è stato svolto comunicando messaggi neutrali in laboratorio, modificando di volta in volta il linguaggio non verbale con cui un messaggio veniva comunicato. Ne è stato dedotto che il linguaggio del corpo influisce sulla percezione di un messaggio in queste percentuali:
Vediamo ora alcuni semplici consigli per avere maggiore controllo della tua comunicazione non verbale durante un colloquio di lavoro.
Schiena dritta, spalle all’indietro, volto in posizione frontale rispetto all’interlocutore. Non incrociare braccia e gambe durante un colloquio, questo gesto viene interpretato come una reazione a un disagio, una forma di chiusura e una ricerca di protezione. In poche parole, gli arti incrociati sono segno del fatto che siamo sulla difensiva, poco propensi all’apertura nei confronti dell’altro. Non sedere prima di essere invitato a farlo. Se ti trovi già seduto quando il tuo esaminatore entra nella sala, alzati per salutarlo.
Quando saluti qualcuno stringendogli la mano, assicurati che la presa non sia troppo debole e allo stesso tempo nemmeno troppo decisa. Una presa debole significherebbe insicurezza e mancanza di determinazione, una presa troppo forte al contrario indicherebbe aggressività e prevaricazione.
Il fatto di gesticolare troppo viene letto dagli interlocutori come espressione di nervosismo, o come mancanza di autocontrollo. Evita di giocherellare con i capelli, o di toccare nervosamente gli abiti e i gioielli che indossi. Mai rosicchiarsi le unghie, o tamburellare le dita sul tavolo, questi gesti tradiscono grande nervosismo. Tuttavia, non devi nemmeno nascondere le mani. Non tenerle in tasca e nemmeno sotto al tavolo. La cosa genera un istintivo sospetto nell’interlocutore… Non avrai mica qualcosa da nascondere?
Il contatto visivo è un elemento fondamentale nella comunicazione umana. Non è sempre semplice stabilirlo e mantenerlo perché spesso la cosa ci fa sentire molto “esposti”. Tuttavia, distogliere lo sguardo a seguito di una domanda potrebbe essere letto dall’interlocutore come segno di disagio o di disinteresse. Sforzati di mantenere sempre il contatto visivo, esercitati a farlo durante il giorno anche con amici e sconosciuti. Un piccolo trucco per sostenere meglio lo sguardo altrui? Rispondi allo sguardo dell’interlocutore fissando il suo naso.
Dimostra al recruiter che lo stai seguendo con interesse. Annuisci, ma non esagerare nel farlo altrimenti risulterebbe un gesto forzato. Non fissarti su altri oggetti e non guardare mai il cellulare, mostra che la tua attenzione è tutta rivolta al colloquio.
Rifletti su quelle che potrebbero essere le domande plausibili del colloquio. Scrivi una scaletta e prova a rispondere a queste domande a voce alta, guardandoti allo specchio. Osserva con attenzione le tue espressioni.
Non conta solo quello che diciamo, ma anche con che voce lo diciamo. Registra la tua voce e riascoltala. Bada alle variazioni di volume, di tono e di velocità. Cerca di parlare in modo sereno e sicuro. Scandisci bene le parole, assicurati di essere comprensibile e di trasmettere tranquillità all’interlocutore.
Anche il nostro abbigliamento è una forma di comunicazione non verbale, che segue precisi codici. Scopri di più sull’azienda e sul grado di formalità dell’ambiente di lavoro in cui vorresti entrare. Vestiti in linea con il dresscode aziendale. In caso di indecisione, meglio presentarsi a un colloquio di lavoro con una punta di formalità in più, piuttosto che mostrare trascuratezza.
Secondo i nostri codici sociali, il sorriso è un’espressione che più di altre ci predispone alla comunicazione e all’apertura nei confronti di chi è davanti a noi. Sorridi. Non mostrare troppo i denti nell’atto di sorridere (il gesto può risultare inconsciamente aggressivo). Basterà anche solo accennare un sorriso e l’interlocutore lo percepirà persino nello sguardo.
Capita sempre più spesso di tenere colloqui di lavoro online. I consigli sopra esposti sono sempre validi, anche in questa circostanza. Generalmente i colloqui in video sono più brevi di quelli di persona. Inoltre, il video riprenderà quasi unicamente il tuo volto, quindi, i tuoi interlocutori faranno ancora più attenzione alle tue espressioni.
La componente umana ha un ruolo fondamentale in ambito aziendale. Se sei incuriosito da questo argomento e vorresti lavorare nel settore, scopri di più sul Master Post-Laurea in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane e sull’Executive Master in Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane di GEMA Business School.
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