Ferie illimitate: una strategia HR che funziona? Chiedetelo a Kickstarter

17 Dicembre 2015
Ferie illimitate: una strategia HR che funziona? Chiedetelo a Kickstarter

strategia HRFlessibilità e benefit sono le due chiavi che caratterizzeranno il futuro delle strategie di attrazione e mantenimento dei talenti delle grandi aziende. Le policy HR stanno vivendo un momento di fervore (soprattutto all’estero) e cercano di adattarsi finalmente ai profondi mutamenti che hanno caratterizzato l’economia della produzione intellettuale.

Le grandi società che competono per la conquista dei sempre più scarsi talenti sono le realtà in prima linea in questo mutamento. I loro esperti della gestione del personale si arrovellano per trovare la formula più efficiente (e sostenibile) per aumentare l’attrattiva delle posizioni vacanti in azienda.

Ferie illimitate: perché molte società hanno optato per questo benefit

Gran parte di questo nuovo approccio alle risorse umane ruota attorno a un cambio di filosofia antropologica: il dipendente non è più la risorsa da controllare e da valutare in termini di ore-lavoro. Il lavoratore è una persona matura, che sa auto-gestirsi e viene valutato in termini di risultati. Inoltre è più produttivo quando è felice e realizzato anche nelle altre sfere della vita (famiglia, hobby, socialità…).

Molte società targate USA hanno optato per le ferie illimitate, offrendo un periodo illimitato di vacanze pagate. Gusto, Pocket, Prezi, Evernote e Netflix sono alcune delle realtà che hanno puntato su questo benefit.

Ce n’è una, poi, che ha già fatto un passo indietro. Si tratta di Kickstarter: la nota startup di crowdfunding.

Perché Kickstarter ci ha ripensato

Secondo questo articolo di BuzzFeed, un portavoce di Kickstarter ha confermato che la startup aveva adottato una strategia di flessibilità sulle ferie dei propri dipendenti.

Oggi le policy sono cambiate: è stato definito un (sempre generoso) numero di 25 giorni all’anno di ferie. Un limite posto per fornire “linee guida più chiare che aiutano i dipendenti a ottenere una migliore percezione del rapporto corretto tra tempo libero e tempo lavorativo”.

Seppure questa posizione sibillina possa sembrare una contromisura diplomatica nei confronti dei lavoratori troppo proni a sfruttare le ferie, la realtà è agli antipodi.

Secondo questo sondaggio di Glassdoor, gli impiegati americani sfruttano solo metà delle ferie a loro disposizione. Un fenomeno che s’inasprisce nei settori a più alta competitività professionale come le startup. Secondo Kickstarter, con la flessibilità sulle ferie, i dipendenti finivano per prendere meno ferie di quanto fosse appropriato.

Cosa ne pensate di questa strategia HR? Può funzionare? In Italia cosa succederebbe? Fatecelo sapere nei commenti a questo post.


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