Il rapporto tra ambiente di lavoro e produttività è, oggi, un elemento scontato. Così come l’assunto che l’ambiente lavorativo è un ambiente sociale.
Ma, forse non tutti sanno che queste “ovvietà” sono frutto di osservazioni ed esperimenti scientifici che hanno avuto, come campo d’osservazione, gli stabilimenti della General Electrics di Hawthorne, a Cicero, Illinois, a cominciare dal 1927. Gli esperimenti furono condotti dal sociologo Elton Mayo e portarono alla definizione del cosiddetto Effetto Hawthorne.
Lo studio di Mayo – che partì in modo insoddisfacente per i committenti come analisi dell’effetto dell’illuminazione sulla produttività –venne portato avanti come ricerca sociologica per determinare in quale misura i miglioramenti delle condizioni di lavoro dei dipendenti migliorano la produttività sul posto di lavoro. Una leggenda, tanto poco fondata quanto assolutamente esplicativa dell’effetto Hawthorne, vuole che, al diminuire dell’illuminazione artificiale sul luogo di lavoro, le lavoratrici dello stabilimento avvicinassero i propri banchi alle finestre delle pareti laterali, diminuendo lo spazio fisico che le divideva e dando adito a una maggiore interazione sociale. Da qui sarebbe derivato quell’aumento di produttività osservato al deterioramento delle condizioni fisiche di lavoro.
Nella realtà gli esperimenti di Hawthorne portarono a individuare nei ricercatori e nella loro interazione con le lavoratrici la presunta causa di una produttività costante al variare delle condizioni. La motivazione fornita dalla predisposizione dei ricercatori all’ascolto delle lavoratrici e il sentirsi, da parte di queste ultime, gruppo di lavoro, si pensa possa aver influito sul livello di produttività. Da allora, l’Effetto Hawthorne è stato collegato al modo in cui il comportamento degli individui cambia in risposta alla consapevolezza di essere sotto osservazione.
Con tutti i limiti dimostrati già in fase d’analisi, l’effetto Hawthorne e le osservazioni di Mayo sono state un momento di grande riflessione sull’ambiente di lavoro e un punto di partenza per tutte le teorie contemporanee di organizzazione del lavoro e gestione delle risorse umane.
L’Effetto Hawthorne, difatti, suggerisce che le aziende possono ottenere un aumento della produttività motivando i dipendenti e migliorando la loro percezione dell’ambiente di lavoro. Una conclusione che ha dato impulso alla nascita dei dipartimenti delle risorse umane contemporanei come responsabili della supervisione delle assunzioni, della formazione e dello sviluppo dei dipendenti.
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