Abbiamo già visto come 4 big company hanno ripensato il performance management ritenendo gli strumenti di verifica delle performance non più adatti. Alla lista delle grandi multinazionali che stanno rivedendo le policy interne in fatto di performance management si è recentemente aggiunta anche IBM.
L’inutilità dei report di performance così come utilizzati fino ad oggi sembra essere diventato la colonna sonora della gestione del personale di questi ultimi anni per le realtà internazionali.
Il colosso dell’informatica ha fatto affidamento per gli ultimi 10 anni al sistema chiamato Personal Business Commitments. Un sistema di monitoraggio che chiedeva agli impiegati di definire gli obiettivi dell’anno e schedulare un confronto con il management a metà anno. A fine anno, il sistema assegnava un punteggio di performance.
L’ormai anacronistico (secondo i manager di IBM) sistema del Persona Business Commitments è stato sostituito da una piattaforma social interna all’azienda fruibile attraverso l’App Checkpoint. Un sistema che permette ai 380.000 dipendenti della multinazionale di ottenere frequenti feedback (come anche in General Electric).
La definizione di obiettivi a breve termine e la possibilità di ottenere feedback costanti sembrano essere i due elementi chiave che stanno scatenando i nuovi approcci al performance management.
Non più report annuali e voti di valutazione, ma obiettivi nell’immediato e la possibilità di poter ottenere feedback costanti sulla propria attività.
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