Nel momento in cui decidiamo di diventare coach, bravi coach, è utile sapere un pò di storia sul Coaching.
Innanzitutto, cos’è il Coaching?
Il Coaching è un’attività incentrata sul raggiungimento consapevole di obiettivi, poiché supporta le persone nello sviluppo del proprio potenziale e nell’attivazione delle risorse necessarie affinché quegli obiettivi diventino realtà. Il Coaching permette di focalizzare i propri bisogni, valorizzare le risorse interne, sviluppare piani d’azione efficaci e monitorare gli sviluppi, all’interno di un processo autogenerativo che permette di raggiungere la propria consapevolezza e di abbattere le proprie resistenze.
Il termine inglese coaching è tratto dal verbo to coach, che significa generalmente ‘allenare’, ‘accompagnare’, ‘motivare’. Deriva anche dal francese coche che, nel XVI secolo, identificava una grande vettura per il trasporto dei viaggiatori, trainati da cavalli e condotta da un ‘cocchiere’. Quest’ultimo era una persona che accompagnava i viaggiatori da un punto ad un altro, ovvero da dove le persone erano a dove volevano andare… (“Il Coaching” – Pierre Angel e Patrick Amar).
Metaforicamente, ne concerne per questo che ad oggi il coach è una sorta di cocchiere. E’ colui infatti che accompagna il coachee da un punto ad un altro, ovvero da dove è a dove vuole andare.
Sebbene il Coaching sia una disciplina moderna si può far derivare la sua nascita nello sport con Timothy Gallwey (“Inner Game of Tennis” – 1974). Era il 1960 quando Gallwey, capitano della Harvard University Tennis Team, comprese che il tennista aveva un “gioco interno” e uno “esterno” (contro l’avversario).
“In ogni sforzo umano ci sono due arene di impegno: l’esterno e l’interno. Il gioco esterno è giocato su un’arena esterna per superare gli ostacoli esterni, per raggiungere un obiettivo esterno. Il gioco interiore si svolge nella mente del lettore e si gioca contro tali ostacoli come la paura, insicurezza, difficoltà di messa a fuoco, e concetti limitanti o ipotesi. Il gioco interiore è giocato per superare gli ostacoli autoimposti che impediscono ad un individuo o ad un gruppo di accedere al loro pieno potenziale”
Attraverso le sue domande aiutava la focalizzazione dell’azione e della consapevolezza: “Noi possiamo modificare solo ciò di cui siamo consapevoli”.
Il suo contributo è di portata mondiale visto che da oltre 40 anni il suo rivoluzionario metodo di insegnamento e di sviluppo del potenziale continua ad essere applicato con successo da Coach professionisti, da Campioni ed Allenatori sportivi, oltre che da Manager, Terapeuti, Educatori, Formatori.
Sir John Whitmore è universalmente riconosciuto come il padre del coaching nonchè il professionista che ha avuto maggior impatto sullo sviluppo di questa professione. Pensatore di spicco nell’ambito della leadership e del cambiamento organizzativo, oggi è autore di libri di successo tra cui “Coaching for Performance”, presentato in numerose conferenze in tutto il mondo, “Coaching Challenging” e “Coaching al lavoro”. Da oltre 30 anni, i suoi programmi di apprendimento esperienziale hanno aiutato le persone nelle organizzazioni a superare ostacoli interni (ad esempio la paura, il dubbio, convinzioni limitanti) e a sviluppare le proprie qualità di leadership aumentando il potenziale individuale, di squadra e le performance organizzative.
Dall’America passiamo all’Italia dove vari professionisti hanno nel corso degli anni abbracciato la “filosofia” del coaching. I maggiori contributi, a mio parere, derivano in particolare da Giovanna Giuffredi. Psicologa, Life, Career & Executive Coach, giornalista pubblicista, ex Vice Presidente della Federazione Italiana Coach, fondatrice e direttrice editoriale della prima testata giornalistica di coaching on-line: Coaching Time.
Giovanna Giuffredi è esperta di sviluppo delle Risorse Umane, lavora per enti pubblici e privati e svolge consulenze individuali e di gruppo. Coautrice di La vita che vuoi e di molti altri testi sull’adolescenza, famiglia e genitori.
“Vorrei dirvi che…
Amo profondamente il mio lavoro e la mia mission è aiutare le persone a diventare ciò che realmente sono. Nella mia vita ho cambiato molte volte percorso e ho imparato sulla mia pelle che i cambiamenti, anche quelli che temevo, sono sempre stati fonte di nuove e inaspettate risorse.
Ho sperimentato e verificato che le persone possono modificare la loro vita, cambiando semplicemente il loro atteggiamento mentale. Quand’ero un’adolescente una frase illuminò il mio cammino: “La vita che vuoi è la sola che avrai”, e ne sono tutt’ora assolutamente convinta.”
Ognuno ha una sua frase guida, tesoro delle proprie esperienze. Fortificante è esercitarsi a trovare la propria frase guida, magari scrivendola di proprio pugno.
Ovvio è che molti altri coach hanno lavorato e ogni giorno lavorano per dare i loro contributi alla disciplina del Coaching. Nominarli tutti sarebbe necessario, ma credo sia meglio credere che ognuno di noi abbia la sua guida, il suo coach, il suo mentore a cui affidarsi. Come anche la scelta del corso o master in cui specializzarsi.
Valentina Licciano
Psicologa – Formatrice – Coach
“Se le cose accadono è perché, fondamentalmente, siamo noi a farle accadere.”
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