I gruppi di lavoro sono il cuore dell’innovazione. Non servono i dati per mettere in luce questa verità. E in Silicon Valley il teamwork è una pratica consolidata e, incoraggiare il lavoro di team, è una strategia fondamentale per sostenere l’alto grado di competizione del settore nuove tecnologie.
Lo sa bene anche Google che, già cinque anni fa, si pose un obiettivo: la costruzione del team perfetto. Un obiettivo da perseguire a suon d’investimenti da milioni di dollari per analizzare ogni aspetto della vita degli impiegati per avere un quadro completo dei segreti dell’efficienza di un team, partendo dalle caratteristiche dei suoi componenti.
Al fine di trovare la formula magica per la creazione del team perfetto, il dipartimento People Operations di Google ha sondato le abitudini sociali e i tratti in comune del personale più produttivo e dei migliori manager. Ma i risultati ai quali si è arrivati non si discostavano molto da assunti generici.
Nel 2012 ha preso vita il Project Aristotle: un progetto cross-disciplinare, al quale hanno dato il proprio contributo psicologi dell’organizzazione sociale, statisti, sociologi e ingegneri.
Il risultato al quale sono arrivati i ricercatori del progetto è sorprendente.
È più efficiente un team di amici anche fuori dal lavoro o un team di estranei? È meglio mettere assieme tutti gli introversi in un team o sparpagliarli in team di estroversi? I risultati delle prime ricerche del Project Aristotle non sembravano aiutare i ricercatori a trovare uno schema. I team più efficienti sembravano non avere elementi comuni. Ma era il focus a essere sbagliato.
Ciò che è venuto a galla grazie alle ricerche del progetto di Google è che non è possibile trovare il perfetto mix di individui per creare l’”all stars team”, ma è possibile creare la giusta cultura per ottenere un team d’eccellenza.
Il segreto è, infatti, non tanto nell’attitudine personale, quanto nel modo di vivere il team: i gruppi di lavoro migliori sono quelli in cui i singoli componenti si rispettano e rispettano le emozioni reciproche; quelli in cui ognuno contribuisce equamente alle conversazioni. Il segreto svelato da Google è nell’interazione tra i singoli.
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