Sostenibilità e Innovazione: come diventare Energy Manager

11 Luglio 2024
Sostenibilità e Innovazione: come diventare Energy Manager

Una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale a livello globale sta portando all’affermarsi di nuove professionalità. Una di queste è la professione dell’Energy Manager. Questa figura nasce nel 1973 negli USA, come risposta alla pesantissima crisi petrolifera dello stesso anno. Viene istituzionalizzata nel nostro Paese a partire degli anni Ottanta, ma solo negli ultimi tempi assume un ruolo centrale. La questione di un utilizzo razionale dell’energia oggi, infatti, non può essere in alcun modo trascurata. Scopriamo di più su questa figura professionale, sulle sue mansioni e sul percorso formativo da seguire per diventare Energy Manager.

Chi è l’Energy Manager

L’Energy Manager è un professionista specializzato in materia di efficientamento energetico, che si occupa di valutare e di gestire il consumo dell’energia in azienda, riducendone i consumi e garantendo l’impegno di un’organizzazione in materia di sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale. L’Energy Manager offre quindi la sua consulenza professionale, aiutando l’azienda a prendere decisioni vantaggiose sia dal punto di vista economico che ambientale.

Cosa fa un Energy Manager

L’Energy Manager è incaricato di ricoprire diverse mansioni. In primo luogo, dovrà svolgere una valutazione dell’utilizzo dell’energia in ambito aziendale. Per ottimizzare l’utilizzo delle risorse energetiche, infatti, occorre prima avere un quadro chiaro di come l’energia viene utilizzata, identificando i punti di debolezza del sistema e gli sprechi da ridurre. A tal fine, l’Energy Manager è responsabile della redazione dei bilanci energetici, ovvero dei documenti che raccolgono tutte le valutazioni effettuate in materia di consumo energetico. La normativa vigente richiede alle aziende di fornire informazioni specifiche in merito al consumo energetico di un’organizzazione, a seconda del settore in cui questa opera. L’Energy Manager, inoltre, suggerirà dei piani di investimento energetico, che verranno poi valutati ed eventualmente approvati in ambito aziendale. In questo contesto, dovrà assicurarsi anche di verificare il rispetto delle strategie approvate e di rilevare periodicamente i progressi in materia di risparmio delle risorse energetiche. Effettuando analisi del consumo energetico con regolarità e con frequenza sarà più semplice correggere il tiro in caso di eventuali sprechi.

Qual è lo stipendio di un Energy Manager?

Il reddito di un Energy Manager può andare dai 30.000€ ai 60.000€ l’anno. Lo stipendio di questo professionista varia molto a seconda della sua esperienza e dell’organizzazione presso cui è impiegato. Negli ultimi tempi lo stipendio degli Energy Manager sta vedendo una crescita significativa, soprattutto per coloro che sono impegnati in modo specifico nelle realtà di punta della Green Economy. In questi casi, la loro retribuzione può superare anche i 90.000€ l’anno.
Inoltre, è importante considerare che un Energy Manager può intraprendere un’ottima carriera anche in qualità di consulente esperto come libero professionista. In questo caso il guadagno sarà variabile poiché strettamente dipendente dal numero di consulenze effettuate e dai compensi richiesti per ogni intervento.

La normativa italiana e l’obbligo di nomina di un Energy Manager

La figura dell’Energy Manager è diventata obbligatori in Italia ai sensi dell’articolo 19 della Legge 10/91, ovvero in base alla legislazione relativa alle “Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”. Secondo la normativa, entro il 30 aprile di ogni anno i soggetti operanti nell’industria, nel terziario e dei trasporti dovranno comunicare al Ministero dell’Industria, del commercio e dell’artigianato il nominativo del tecnico responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia. Questo è valido per tutte le organizzazioni che hanno un consumo energetico superiore a 10.000 tonnellate equivalenti per il settore industriale e a 1.000 tonnellate di petrolio per tutti gli altri settori.

Come diventare Energy Manager, la formazione

Per diventare Energy Manager non c’è l’obbligo di conseguire titoli specifici, ma è fondamentale avere competenze specifiche di settore. Sempre secondo la normativa, per ricoprire il ruolo di Energy Manager occorre soddisfare almeno uno di questi requisiti:

  • Disporre di una Laurea in Ingegneria;
  • Avere esperienza tecnica professionale pluriennale;
  • Aver maturato esperienza nella progettazione e nella gestione dei sistemi per la produzione e l’utilizzazione dell’energia;
  • Svolgere regolarmente aggiornamenti professionali per conoscere le novità di settore.

Per lavorare in questa posizione è quindi fondamentale dimostrare di possedere conoscenze e competenze specifiche tali da poter svolgere in autonomia tutte le mansioni solitamente assegnate all’Energy Manager. Stai pensando di intraprendere questa carriera? Ti interessi di materie legate allo sviluppo sostenibile? Vorresti affermarti come professionista di successo in questo settore? Scopri di più sull’Executive Master in Sustainability Management di GEMA Business School. L’offerta formativa GEMA nell’ambito della Sostenibilità nasce per rispondere alle esigenze di chi vuole acquisire le giuste competenze per contribuire in modo decisivo alla crescita sostenibile di un’organizzazione. Contattaci subito per approfondire questo tema e per trovare il percorso più in linea con i tuoi interessi e le tue ispirazioni.


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