Il concetto di sostenibilità è stato introdotto nel discorso pubblico nel 1972, nell’ambito della prima conferenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite dedicate all’ambiente. La parola indica un modello di sviluppo ben preciso, basato su una regola condivisa: “Soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura”. Nel corso degli anni l’ONU ha dato sempre più spazio a questo tema, che a partire dal 1992 è stato indicato ufficialmente dall’organizzazione come un nuovo paradigma dello sviluppo umano. Uno degli elementi più significativi in questo campo è stata la creazione dell’Agenda 2030. Scopriamo di più su quali sono le sfide odierne della sostenibilità, qual è il ruolo dell’Agenda 2030 e quali i suoi obiettivi.
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione firmato nel settembre del 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite. Questo programma d’azione è rivolto al benessere delle persone, alla salvaguardia dell’ambiente e alla prosperità delle società umane.
L’Agenda 2030 rappresenta un impegno che questi paesi hanno sottoscritto dall’inizio del 2016 per i successivi 15 anni, ovvero fino al 2030. Il piano si articola in 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, noti anche come Sustainable Development Goals, o SDGs. Questi goal a loro volta sono suddivisi in altri sotto-traguardi, per un totale di 169 target.
L’Agenda 2030 rappresenta una grande rivoluzione globale. Con la sua definizione e con la sua sottoscrizione, per la prima volta a livello mondiale è stato espresso un giudizio chiaro, netto e condiviso sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo. La critica che viene fatta a questo modello è profonda e articolata. Non si mette in discussione il modello di sviluppo attuale solo per lo sfruttamento delle risorse naturali, ma se ne mette in luce anche il peso economico e sociale. La questione quindi non riguarda unicamente la salvaguardia dell’ambiente, ma un nuovo modo di concepire la società e l’economia nel suo complesso. La sostenibilità è un concetto che rimanda una visione integrata e complessa di diverse dimensioni dello sviluppo umano sul pianeta.
L’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile si basa su cinque concetti fondamentali, indicati con le loro iniziali, ovvero con la lettera P:
Questi punti sono alla base dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030. Questi obiettivi sono tra loro fortemente interconnessi. Ovviamente, questioni come la lotta alla povertà e alla fame sono strettamente correlate, ma non sono le uniche. Ad esempio, garantire l’accesso all’istruzione universale si lega direttamente a un altro obiettivo dell’Agenda 2030, come il raggiungimento della parità di genere. Ridurre il gap nello sviluppo tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo si allaccia alla costruzione di nuove infrastrutture. Creare nuove infrastrutture, a sua volta, si connette alla necessità di promuovere l’innovazione secondo modelli di produzione e di consumo sostenibili. Tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibili sono strettamente correlati tra loro: quella lanciata dall’Agenda 2030 è una sfida della complessità, che ci chiama a raggiungere obiettivi con un approccio sistemico e integrato.
Gli obiettivi dell’Agenda 2030 sono universali e riguardano una serie di problematiche che accomunano ogni paese. Per questa ragione, ogni Paese coinvolto è chiamato a portare il suo contributo, indipendentemente dal suo stato di paese sviluppato, emergente o in via di sviluppo. Ogni Paese dovrà definire la sua strategia di sviluppo sostenibile realisticamente, in relazione alle sue effettive possibilità. All’interno di ogni Stato dovranno essere coinvolte tutte le componenti della società, dal pubblico al privato, coinvolgendo anche istituzioni filantropiche e culturali.
Anche l’Unione Europea si sta impegnando nel recepire i principi dell’Agenda 2030. Questo documento rappresenta un’indicazione molto importante per la definizione degli obiettivi strategici della politica dei paesi membri EU. In Italia è stata istituita la Cabina di regia “Benessere Italia”, nata con l’intento di “coordinare, monitorare, misurare e migliorare le politiche di tutti i Ministeri nel segno del benessere dei cittadini”. Inoltre, per sostenere la partecipazione della società civile al progetto è stata fondata anche l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS). Questa ogni anno redige un rapporto sullo stato di avanzamento dell’Italia rispetto al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, proponendo anche nuove strategie per promuovere lo sviluppo economico e sociale del paese.
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