Diritto del lavoro: lo scorso 7 luglio, il Consiglio dei Ministri ha approvato il dpr in materia di idoneità psicofisica dei dipendenti pubblici. Le novità introdotte sono diverse.
Il dpr in questione riguarda la procedura di verifica dell’idoneità psicofisica dei dipendenti della pubblica amministrazione. Invece diplomatici, militari e magistrati (ovvero il personale in regime di diritto pubblico) non rientrano tra le categorie interessate da questa legge.
Il base a questo nuovo regolamento del diritto del lavoro, la proceduta di verifica può essere attivata dall’amministrazione competente in due circostanze: per protratta malattia del dipendente; oppure per comportamenti del dipendente che facciano presumere l’inidoneità (relativa o assoluta).
In entrambi i casi, il dipendente può essere preventivamente sospeso in via cautelare dal suo incarico, per essere sottoposto a una visita di controllo. Qualora gli accertamenti rivelassero una inidoneità permanente, il dipendente può essere assegnato a un reparto diverso da quello di appartenenza, anche con mansioni inferiori.
Qualora il dipendente si rifiutasse ripetutamente di sottoporsi alla visita, è prevista la risoluzione del rapporto lavorativo. Dal canto suo, l’amministrazione deve fare tutto il possibile per recuperare il dipendente, assegnandolo a una delle strutture organizzative di settore, secondo quanto previsto dal codice del diritto del lavoro.
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