Cosa cambia per i titolari di Partita IVA iscritti agli Albi professionali nella nuova riforma del lavoro?
In un precedente post, Le Partite IVA nella riforma del lavoro, abbiamo analizzato uno degli aspetti più incisivi della riforma del lavoro 2012: l’obbligo di assunzione per i datori di lavoro che mascherano rapporti di lavoro dipendente con l’imposizione di Parite IVA.
Quanto detto vale anche per i titolari di Partita IVA gli iscritti agli Albi professionali?
La riforma del lavoro 2012 esclude l’obbligatorietà di assunzione a carico dei datori di lavoro dei collaboratori titolari di Partita IVA per l’esercizio della cui professione è richiesta l’iscrizione agli Albi professionali. Ad ogni modo, la professione svolta presso il committente deve essere la stessa per la quale il titolare di Partita IVA è iscritto all’Albo.
Per capire meglio, poniamo l’esempio di un avvocato. Egli potrà continuare a svolgere la propria attività da professionista autonomo sia nell’ambito del proprio studio, che sotto committente. Nel caso in cui, però, il committente si avvalga dell’avvocato in qualità di redattore per la rivista di settore, e sussistano gli elementi di cui si è parlato nel post già citato, la collaborazione diventerà rapporto lavorativo subordinato.
Le novità relative le Partite IVA saranno valide per i rapporti lavorativi instaurati dopo l’entrata in vigore della riforma del lavoro 2012 (attualmente in esame alla Camera dei Deputati) e per i rapporti in corso, superato il periodo transitorio di un anno.
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