Con il ritmo di 40 morti al mese, la sicurezza sul lavoro continua ad essere un’emergenza.
Prima di ogni altra cosa, il fenomeno delle morti bianche rappresenta una tragedia umana e famigliare. In secondo luogo, rappresenta un costo sociale rilevante.
Secondo i dati Eurispes, nel 2008, i costi quantificabili economicamente e legati a una scarsa sicurezza sul luogo di lavoro sono stati 43.8 miliardi di Euro. Un ammontare che corrisponde a circa 2.8 punti percentuali di Pil. Una notizia Ansa del 25/08 specifica che questo carico pesa per il 60% sulle aziende e per 40% sul servizio sanitario e previdenziale pubblico.
La drastica situazione del nostro Paese è sottolineata dall’intervento dell’UE, che ha imposto all’Italia una riduzione significativa (25%) degli infortuni e delle fatalità sui luoghi di lavoro.
I settori che riscontrano più vittime sono quelli dell’edilizia e dell’agricoltura che, assieme, contano più della metà (60%) degli incidenti complessivi.
L’adozione di tutte le misure di prevenzione dettate dalla norma, l’introduzione di nuovi strumenti di sicurezza e l’incremento dei controlli risultano essere le azioni necessarie e fondamentali affinché si avvii un circolo virtuoso tra privato e pubblico che non metta più in secondo piano la sicurezza sul lavoro.
Fonte immagine: www.flickr.com/photos/hometowninvasion/
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