Ogni imprenditore che abbia bisogno di accedere alla cassa integrazione, può presentare una domanda d’integrazione salariale presso una delle sedi Inps presenti sul territorio nazionale.
La prima indicazione che deve fornire, riguarda la motivazione della riduzione o sospensione dell’orario di lavoro. In aggiunta a ciò, l’imprenditore deve comunicare quanto ritiene che tale irregolarità possa durare, e il numero dei lavoratori e delle ore interessati.
La domanda d’integrazione salariale, accuratamente compilata, prevede dei termini molto precisi per la sua presentazione. Il datore deve premurarsi di inoltrarla entro venticinque giorni dalla fine del periodo di paga in corso e prima della fine della settimana in cui l’attività lavorativa è stata interrotta.
È molto importante fare attenzione alle scadenze sopra indicate, perché possono derivarne alcune seccature per chi non le osserva. Infatti, coloro che presenteranno la domanda in ritardo, riceveranno una copertura integrativa del salario, anteriore di una sola settimana rispetto alla presentazione della domanda.
Nel caso in cui, invece, dato l’eccessivo ritardo nell’inoltrare la domanda, si produca per i dipendenti la perdita totale del diritto all’integrazione salariale, l’imprenditore dovrà risponderne con i propri mezzi, versando ai dipendenti una cifra analoga.
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