Quella del consulente del lavoro è senz’altro una professione affascinante ma certamente complessa, soprattutto se non si sa da dove iniziare.
Diventare consulente del lavoro richiede sicuramente impegno, sacrificio e una buona preparazione.
Ecco tutti i passaggi da compiere per iniziare a intraprendere questa carriera.
Le mansioni del consulente del lavoro sono molteplici e quasi tutte relative all’amministrazione del personale: dal punto di vista amministrativo, è compito del consulente del lavoro occuparsi degli aspetti del personale dell’azienda, come l’elaborazione delle modalità di retribuzione, la gestione degli aspetti contabili, assicurativi e previdenziali, oltre che la cura del rapporto dell’azienda con le diverse istituzioni, quali l’Agenzia delle Entrate e l’Inps.
Il suo compito, dunque, è quello di aiutare le aziende nell’amministrazione delle risorse umane da libero professionista: una risorsa esterna fondamentale per gestire le risorse umane a regola d’arte e a norma di legge. Per svolgere il proprio compito al meglio, però, la preparazione professionale del consulente del lavoro deve spaziare tra le più varie discipline: amministrazione, contabilità, diritto, assicurazione, previdenza…
Qual è, dunque, il percorso ideale per diventare consulente del lavoro? Qui di seguito vi suggeriamo come arrivare alla qualificazione professionale desiderata in 5 step:
L’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha un regolamento per ciò che riguarda il tirocinio obbligatorio per l’accesso alla professione di consulente del lavoro. Lo si può consultare qui.
In esso è possibile trovare indicazioni sull’accesso, sulle modalità di svolgimento del praticantato e sui requisiti per l’ammissione al tirocinio (iscrizione al registro dei praticanti).
Per chi volesse un vero e proprio vademecum al praticantato per diventare consulente del lavoro, ancora una volta viene in nostro aiuto l’Ordine con una guida sull’argomento: un comodo manuale in Pdf con tutte le informazioni utili sull’argomento.
Secondo l’art. 9 comma 6 del DL 24/01/2012 e modifiche successive, la durata del periodo di tirocinio per l’accesso alle professioni regolamentate “non può essere superiore a diciotto mesi”.
Come si è visto nello step 2 di questo percorso, per avviare la carriera di consulenti del lavoro, il possesso della laurea triennale (o quinquennale) è uno dei requisiti necessari per l’accesso alla professione. Quindi, diventare consulente senza questo titolo di studio non è possibile.
Raggiunta l’abilitazione, si può dire che ce l’abbiamo fatta. Ma il regolamento dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro prevede la formazione continua obbligatoria. Il lavoro del consulente, infatti, richiede un costante aggiornamento professionale per rimanere al passo con le evoluzioni del Diritto del Lavoro. Per questo, ai consulenti è richiesto il raggiungimento della soglia minima di 50 crediti formativi ogni due anni.
Per i neo-consulenti l’obbligo decorre dal mese successivo a quello d’iscrizione all’albo e il numero di crediti viene ridotto in base alla porzione residua dell’anno.
I crediti possono essere acquisiti tramite la partecipazione a eventi formativi e corsi accreditati. Per saperne di più, leggete qui.
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