Entra in vigore la riforma del mercato del lavoro, con essa anche il nuovo ammortizzatore sociale che andrà a sostituire il sistema precedente. L’Assicurazione sociale per l’impiego (di cui avevamo già parlato nel post ASPI: novità sulla riforma del lavoro, viene introdotto in via transitoria dal primo gennaio 2013, andando a sostituire le vecchie indennità di disoccupazione e di mobilità.
Ciò avverrà gradualmente, fino al 2017, anno in cui è prevista la validità a pieno regime della nuova Assicurazione sociale per l’impiego, diventando l’unico ammortizzatore sociale vigente.
L’ASPI durerà un anno per coloro che hanno fino a 54 anni e diciotto mesi per coloro che hanno dai 55 anni in su.
Tutti i lavoratori sono tutelati dall’ASPI, anche apprendisti e artisti. Per i precari è prevista quella che è stata chiamata mini-ASPI.
Una delle novità più interessanti riguarda la perdita del diritto all’Assicurazione sociale per l’impiego nel caso in cui il lavoratore rifiuti la proposta di un impiego con una retribuzione che superi del 20% l’importo dell’ASPI.
Le casse dell’Assicurazione sociale per l’impiego verranno rimpinguate anche da un contributo a carico delle imprese per ogni assunzione con contratto a tempo determinato.
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